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Checco Lepore: talento leccese, futuro chiaro

Checco Lepore racconta la sua storia con la spontaneità di chi ha vissuto ogni passo come un dono. Nato a Lecce, ha coltivato fin da giovane la passione per il calcio e ha scelto la strada lunga e impegnativa per trasformare i sogni in una realtà professionistica. Dal primo provino alle giovanili del Lecce alle esperienze nel Nord, la sua vicenda è una guida concreta su cosa significa crescere come calciatore e come uomo: disciplina, sacrificio e fiducia nelle proprie capacità.

Origini e sogni a Lecce

I primi passi verso il Lecce

Da quando era bambino, la voce interna di Checco cresceva tra sogni e prove sul campo. La mamma raccontava che già dalla pancia scalciava, e a 5 anni il fratello gli mise tra i piedi un pallone. Tra strada e scuola calcio, la trafila delle giovanili del Lecce è stata la cornice di una passione che diventa progetto. A 10 anni arriva il primo provino, e da quel giorno la curiosità di migliorare diventa ritmo quotidiano: allenamenti, partite, attenzione tattica e la fiducia di chi crede nel tuo potenziale. È l’inizio di un percorso che insegna a tradurre ogni passo in crescita.

La scelta di trasferirsi al Nord

All’inizio dell’adolescenza, a 17 anni, Checco prende una decisione che cambia tutto: si fa largo nel panorama dell Eccellenza a Copertino, chiudendo la stagione con 30 presenze e 3 gol. Ma il richiamo del Nord è forte e decisivo, offrendo opportunità che il Sud non sempre garantisce. Parte così, con poco più di una valigia e tante certezze, e si arrangia come può: vitto e alloggio in un garage, lavoro in una fabbrica di plastica la mattina e allenamenti la sera. Non era una stagione semplice, ma quella esperienza ha temprato la sua mentalità, insegnandogli a misurare il valore del sacrificio e a credere in una crescita lenta ma continua.

Un viaggio tra promozioni e leadership

La crescita a Varese e i primi successi

La svolta arriva a Varese, dove l atleta si fa notare vincendo il primo campionato e scalando le categorie: dalla Serie C2 al capitano in Serie B. La gestione del gruppo, la determinazione sul campo e la voglia di migliorarsi sono le cifre distintive di Lepore in questa fase. Al ritorno a Lecce, nel 2009, arriva la tanto attesa promozione in Serie A e lui segna in Serie B all’esordio, coronando un sogno di bambino. Poi l’infortunio alla caviglia a marzo, che lo costringe a saltare l’ultima parte della stagione. La coppa alzata da Giacomazzi, e la consegna personale della responsabilità, restano una delle immagini più significative.

Il ritorno a Lecce e la rinascita

A Nocera, Gaetano Fontana gli cambia ruolo, rendendolo terzino destro e affidandogli nuove responsabilità. Il favore di Fabrizio Miccoli, che rinuncia a parte del suo contratto per farlo arrivare, testimonia la qualità del suo ambiente di lavoro e della sua reputazione. Da capitano riporta il Lecce in Serie B: una conquista emozionante, una prova di resilienza e una lezione sull’unità del gruppo. Il legame tra squadra, tifosi e giocatori resta una bussola fondamentale per affrontare le sfide future.

Oggi ad Altamura: esperienza, mentorship e futuro

Una leadership quotidiana tra Serie C e giovani

Oggi Checco indossa la maglia dell Altamura con una presenza costante: resta vicino casa, ma gioca a livello competitivo in Serie C grazie all’input dell allenatore Mangia. La decisione di restare è stata guidata dal desiderio di trasferire la sua esperienza ai giovani, non solo con le parole ma con l’esempio. Si prende cura dell’alimentazione, del comportamento e della disciplina quotidiana, dimostrando che la leadership è soprattutto una responsabilità concreta sul campo e nello spogliatoio.

Il futuro: manager e sogni di DS

La sua visione va oltre il rettangolo di gioco: ha intrapreso i corsi per team manager e club manager per prepararsi al dopo. Non c’è posto per restare passive: se si presentasse l’occasione a Lecce o in un’altra realtà, sarebbe pronta a coglierla. Il profilo di Lepore è quello di un leader capace di coniugare tecnica, gestione e formazione: resta in forma, aiuta i talenti a crescere e punta a un ruolo di direttore sportivo che valorizzi persone, valori e obiettivi chiari per il futuro.

Autore dell'articolo: legaprocalcio