Un viaggio lungo, nato in Brasile e maturato in Italia, Eduardo Alcides mostra un carattere tenace e una determinazione che va oltre il ruolo di difensore. Ha trovato nel calcio una via di riscatto e una strada di crescita: dall’esordio nell’Inter Primavera al consolidamento nel mondo professionistico, fino all’impegno quotidiano con la Dolomiti Bellunesi in Serie C. Ogni tappa è stata costruita con pazienza, disciplina e una fiducia incrollabile nel lavoro, trasformando le difficoltà in energia per guidare compagni e progetti ambiziosi. La sua storia è una lezione di coerenza, sudore e crescita continua, capace di ispirare chi crede nel proprio valore.
Un cammino costruito passo dopo passo
Dal Brasile all’Inter Primavera
La traiettoria di Eduardo è una pagina di resilienza: dalle origini in Brasile alla scoperta dell’Italia, dove a tre anni ha iniziato a respirare il calcio come una passione da coltivare. Il passaggio all’Liventina ha rappresentato la prima vera vetrina, seguita dall’opportunità di entrare nell’Inter Primavera, dove ha condiviso il campo con giovani talenti e ha assorbito le dinamiche di un mondo professionistico molto competitivo. L’esperienza in Primavera, insieme alla sfida di crescere tra allenamenti, convitti e partite, ha forgiato la sua mentalità: umiltà, daily grind e un desiderio costante di migliorarsi.
La stagione tra sfide e leadership
Infortuni e resilienza
Questa stagione ha messo alla prova la sua tenacia: un infortunio al ginocchio ha limitato la sua uscita in campo contro la Pro Vercelli, costringendolo a rivedere tempi e precauzioni, senza però interrompere il sostegno al gruppo. Eduardo ha continuato a essere presente dentro e fuori dal rettangolo di gioco, offrendo leadership e presenza durante le partite e gli allenamenti. In Coppa Italia contro l’Union Brescia ha assunto la fascia da capitano per la prima volta quest’anno: un segnale forte di fiducia da parte dello staff e un gesto che ha rafforzato il legame con la squadra. La sua capacità di guidare con l’esempio è diventata una bussola per i giovani e un punto di riferimento per la compattezza del gruppo.
Capitano, prime volte e record
Gol, promozioni e 100 presenze
La stagione è stata costellata da prime volte: il primo gol tra i professionisti contro il Vicenza è stato un momento emozionante che ha acceso la voglia di continuare a scrivere la sua storia. Poco dopo, la Dolomiti Bellunesi ha conquistato i suoi primi tre punti stagionali contro la Pergolettese, confermando la sua capacità di incidere anche in momenti difficili. Quattro stagioni insieme, e la 100^ presenza contro l’Inter U23 ha sancito un percorso di crescita e fiducia reciproca tra giocatore e club. In questo percorso Eduardo ha dimostrato versatilità, adattando il suo ruolo mentre rimane fedele al DNA di squadra e alla voglia di migliorarsi.
Radici familiari e orizzonti futuri
Il ruolo del padre e l’allenatore dentro di lui
La storia di Eduardo nasce nel Brasile, ma il cuore resta legato all’Italia, dove è arrivato all’età di tre anni. Le tappe tra Liventina, Inter Primavera e Picerno hanno plasmato una mentalità aperta alle sfide e sensibile al valore della famiglia. Nel 2022 ha sposato il progetto della Dolomiti Bellunesi, trovando una casa e una comunità pronta a credere nel suo lavoro. Sogna di crescere come atleta e, se possibile, di diventare in futuro un preparatore atletico, mantenendo sempre vivi i valori di dedizione e umiltà che lo hanno accompagnato fin dall’inizio.
I tifosi al fianco della Dolomiti Bellunesi
Una storia che ispira il pubblico
Nel cuore della sua esperienza c’è una relazione forte con i tifosi: Eduardo sente la responsabilità di rappresentare la società e di portare avanti una cultura di lavoro, disciplina e rispetto. I sostenitori diventano il dodicesimo uomo, pronti a gli esatti da percorrere in trasferta e a credere in un domani ancora più luminoso per la squadra. Il difensore guarda avanti con ambizione: immagina la squadra lottare per la Serie B o creare nuove opportunità di crescita personale, magari come preparatore atletico. La sua storia resta un esempio di passione, lavoro e fiducia nella forza della comunità che lo accompagna.